Priatu
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Priatu è l’unica frazione del Comune di Sant’Antonio di Gallura. Sorge in una zona circondata da una folta vegetazione di querce da sughero e lecci ed è attraversata dalla strada provinciale n 38 riu Piatu – Macchja Manna.
18 Marzo 2024
Descrizione
Priatu è l’unica frazione del Comune di Sant’Antonio di Gallura. Sorge in una zona circondata da una folta vegetazione di querce da sughero e lecci ed è attraversata dalla strada provinciale n 38 riu Piatu – Macchja Manna
Secondo alcune ricerche, il nome Priatu potrebbe derivare da un appezzamento chiuso e quindi “privato” (in gallurese “tanca”). Secondo Edoardo Benetti, studioso sardo, potrebbe invece essere associato alla zona pianeggiante in cui scorre il “Riu Piatu”, in prossimità del bivio Sant’Antonio- Calangianus, quindi zona piana di Priatu.
Fino alla seconda guerra mondiale la definizione della zona era legata al nome dello stazzo “Ghjuanni Mannu” di Piero Cassitta, dopodiché la zona sarà chiamata prevalentemente Priatu. Nel lontano 1889, la zona in cui oggi sorge l’abitato era costellata da un numero limitato di stazzi, ma per la sua centralità venne scelta come luogo più adatto per l’erezione della chiesa che venne costruita qualche anno più tardi.
Oggi Priatu è un borgo in continua crescita e dispone di esercizi pubblici autonomi.
Costruzione della Chiesa
Alla fine degli anni ’20, in base ai patti lateranensi, il Papa Pio XI, con una somma residua, autorizzò la costruzione di chiese e cappelle in tutta la Sardegna. La maggior parte di queste vennero edificate in Gallura, fra le quali quella di Priatu. Per consentire la costruzione della cappella di appena 24 metri quadri, il terreno, di circa 1300 metri quadri, fu donato dai signori Ant. Pietro Cassitta e Giov. Maria Colombo.
La struttura venne completata nel 1930, ed intitolata alla Madonna di Montenero, il cui nome proviene dall’omonimo santuario sito in Livorno.
Negli anni 1932 -35, fu arredata di tutto il necessario per la celebrazione della messa e delle altre funzioni religiose. Attorno a questa piccola chiesa, si è sviluppato il centro abitato.
Nel 1982, con il contributo e la collaborazione degli abitanti del borgo, la chiesa è stata restaurata ed ampliata, portandola dagli attuali 80 mq.
Il tempio è stato abbellito da opere pittoriche di notevole pregio artistico, donate dal maestro Fausto Santoni, romano, ma priatese d’adozione.
Festa
La Madonna di Montenero, si festeggiata due volte all’anno: la terza domenica di maggio e la terza domenica di settembre.
Modalità di accesso
Mappa
Contatti
Ulteriori informazioni a seguire.
Ultimo aggiornamento
22 Marzo 2024